Japan

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domenica 10 novembre 2013

Osaka è la terza città più abitata del Giappone. E' casinista, ruomorosa, ha un dialetto meraviglioso ed è conosciuta per la sua ottima cucina. Noi abbiamo passato un'intera giornata ad Osaka, abbiamo visto un milione di cose, ma sostanzialmente NON ABBIAMO VISTO NULLA. Una sola giornata non basta per questa città tutta da vivere.

Da Kyoto, Osaka dista circa 30-40 minuti di treno, e una volta arrivati, siamo andati con la metro nella baia di Osaka, al Tempozan Harobor Village, 



una specie di isola artificiale dove trovi parecchi divertimenti: una ruota panoramica, un centro commerticale, e il Kaiyukan, l'acquario. Ed era lì che eravamo diretti.




Il Kaiyukan è uno degli acquari più grandi del mondo, ha 15 vasche e una di esse contiene addirittura lo squalo balena. E' un edificio di 8 piani: si parte dall'ottavo, e poi si scende a spirale fino all entrata/uscita al primo piano. La vasca più grande è al centro, prosegue fino al primo piano e rappresenta l'Ocena Atlantico -è quella dove sta lo squalo balena-. Le altre invece rappresentato l'Ocena Pacifico.


 
C'era la sezione antartica,

 
la foresta pluviale, Panama.C'era una sezione dedicata anche a varie meduse.



Ma quella che mi è rimasta nel cuore è La Foca degli Anelli,



mi sono pure presa il pupazzo come souvenir.

Dopo l'aquario, abbiamo fatto un giro sulla ruota panoramica. Una delle più grandi del mondo, dalla quale abbiamo visto tutta la baia.



Siamo poi andati a pranzare, e finalmente, abbiamo mangiato l' Okonomiyaki, e ci tenevo a mangiarlo ad Osaka, essendo piatto tipico della città. L'okonomiyaki è una specie di "pancake" salato, una pastella con varie verdure e ingredienti, e in più puoi scegliere "il gusto" io l'ho presa con la carne di maiale. 
Il locale dove siamo stati ha la piastra per cucinare l'okonomiyaki su ogni tavolo, e la cucinano loro: prima viene la ragazza con la pastella, l'amalgama per bene e te la sistema sulla piastra, poi dopo 10-15 minuti vieni a girarla e ad aggiungere, se vuoi, le scaglie di pesce che servono ad insaporirla. Infine dopo altri 10-15 minuti torna a girarla, ti ci mette salsa Okonomiyaki e maionese, se vuoi, e puoi mangiarla! E' buonissima! Una goduria! Non so descrivere che sapore abbia, ma mi è piaciuta un sacco!

Dopo pranzo, abbiamo preso la metro e siamo andati al Nijo Castle.


 Il castello in se non ha propriamente un valore storico, perchè è stato ricostruito e ricostruito fino ai tempi nostri in seguito ad incendi, guerre ecc. All'interno c'è infatti un museo, e all'ultimo piano si può ammirre il panorama.



Dopo il castello, siamo andati verso Namba!Il quartiere dello shopping e del divertimento, un quartiele assolutamente da visitare e girare!


Siamo arrivati a Namba che era già tardo pomeriggio, quindi era ancora più spettacolare, un quartiere pieno di insegne luminose, luci. La cosa più bella è che si sviluppa sopra un canale: ci sono delle scale, sceni sotto il ponte e puoi camminare lungo il canale, dove si sviluppano  vari negozi e ristoranti. 



Poi c'è Dotonbori, che è il cuore di Namba, una stradina peina di neon, negozi, ristoranti, persone! Tante tantissime persone!


Abbiamo visto anche gli Hoster, dei ragazzi -gnocchissimi- che lavorano negli Host Club, dei locali dove dei bei ragazzi intrattengono le donne, bevendo con loro, ascoltandole ecc. Cercavano clienti per i loro club, e ovviamente andavano solo dalle giapponesi. Erano proprio dei bei ragazzi, e si riconoscevano subito, erano vestit elegantissimi, erano fashion e molto molto belli!

Abbiamo girato per Namba, abbiamo mangiato i Takoyaki, 


altra specialità di Osaka, ho comprato un'altra valigia carinissima perchè c'ho troppa roba,  e dopo aver camminato e girato per ore, abbiamo cenato e siamo andati via. Direzione Kyoto. 
L'indomani infatti, avevamo l'autobus notturno che ci avrebbe riportati a Tokyo. Avrei voluto che questa vacanza non finisse mai, invece si avvicinava il giorno della partenza!

sabato 9 novembre 2013

Il secondo giorno a Kyoto è stato molto pesante. Avremo fatto a piedi millemila chilometri. 
Essendo infatti i giorni a Kyoto pochi -e avendo miliardi di cose da vedere- abbiamo concentrato in una sola giornata molti templi della zona Est di Kyoto. E non sono nemmeno riuscita a vedere tutto ciò che volevo.

Ci siamo diretti alla stazione, e da lì abbiamo preso l'autobus che in 30-40 minuti ci ha portato al Ginkakuji Temple, Il Padiglione d' Argento.


Una volta scesi dall'autobus, per arrivare al tempio, bisogna salire una piccola stradina, piena di negozietti che vendono dolci tipici: dango, mochi, torte di riso.



Ne ho mangiate tantissime! Credo di aver mangiato un'interna piantagione di tè verde con tutti sti dolci!


Siamo saliti fino in cima a questa piccola stradina, e siamo entrati al tempio: il tempio in se non si visita, ma si può girovagare per i giardini!




Dopo il Ginkakuji Temple, abbiamo deciso di farci tuuuutta la via del Filosofo a piedi per raggiungere gli altri templi. La via del Filosofo è una stradina di circa due chilometri che comincia dal Ginkakuji temple e finisce al Nanzenji Temple. Si dirama lungo un canale d'acqua e e vi sono ristoranti, tea house e cafè lungo la via. Viene chiamata così perchè un professore di filosofia la  percorreva ogni giorno per andare a lavoro.




Lungo il percorso ci sono vari templi che avrei voluto visitare, ma purtoppo il tempo era poco e ho dovuto escludere qualcosa. 

Siamo andati quindi direttamente al Nanzenji.


Il tempio in se è gratis, si paga l'accesso ai diversi giardini. Io ho scelto di visitare solo l'Hojo Garden, famoso per i suoi giardini di roccia.


Dopo il Nanzenji, abbiamo visitato l'Heian Shrine. L'inizio del santuario è segnato da un gigantesco Torii, e quando dico gigantesco intendo ABNORME! -Il più grande del Giappone infatti-.



L'edificio principale del santuario è una riproduzione del palazzo imperiale di Kyoto, ma molto più piccolo, e all'interno ci sono 4 statue che rappresentano i quattro punti cardinali.
Qui abbiamo visto molte famiglie con bambini in Kimono, credo stessero avendo un qualche tipo di cerimonia proprio per i piccoli.



Inoltre, qui ho scritto un Ema, una tavoletta votiva. In pratica è una tavoletta di legno dove ci scrivi i tuoi desideri, e poi appendi insieme a tutte le altre.


Dopo l'Heian, siamo andati al tempio Kyomizudera, l'ultimo della giornata.
Questo tempio è in cima ad una collina, ed è famoso per la sua terrazza di legno, dalla quale si può ammirare tutta Kyoto. 





Era PIENISSIMA di ragazzi in gita: credo di aver visto anche dello yaoi tra due ragazzi in divisa -anche se Mauro dice che me lo sono immaginata-, quindi posso ritenere questa giornata DAVVERO strabiliante: purtroppo, ripeto, a cauda del fatto che i templi chiudono relativamente presto, sono riuscita ad andare solo in quattro, ma è stato bellissimo. Mi è sembrato di aver fatto un tuffo nel passato!

Dopo il Kyomizudera, abbiamo passato la serata al distretto di Gion, il quartiere delle Geisha.


 Qui abbiamo visto moltissime ragazze in Kimono, non so se fossero delle vere Geisha o Maiko, le apprendiste, ma erano bellissime. 

Abbiamo poi cenato con dell'ottima carne


-da notare che ormai mangio riso al posto del pane-.

Distrutti, siamo tornati in albergo. Indomani Osaka!

giovedì 7 novembre 2013

Primo giorno a Kyoto!

Per prima cosa, siamo andati al castello di Nijo, sia perchè vicino al nostro hotel, sia perchè AMO i castelli giapponesi e non vedevo l'ora di visitarne uno -mi sarebbe piaciuto andare a vedere il castello di Himeji che dicono sia il più bello del Giappone, ma è in ristrutturazione-.

Tutta l'area del castello è circondata da un'enorme fossato pieno d'acqua, all'interno invece ci sono due aree distinte: il Ninomaru Palace e l' Honmaru Palace.
Il Ninomaru Palace è visitabile, sono più edifici, e per entrare devi lasciare le scarpe all'esterno nell'area apposita. All'interno del palazzo ci sono i "pavimenti dell'usignolo": in pratica ogni volta che ci cammini sopra, fanno un suono simile al cinguettio di un usignolo, era infatti un sistema di allarme. Ci sono varie da stanze da visitare, purtroppo però non era possibile fare foto.

L' Honmaru Palace invece è ancora più all'interno, ed è circondato da un secondo fossato d'acqua. L'Honmaru palace non è visitabile all'interno, ma è possibile esplorare i giardini. Bellissimi, con i colori dell'autunno.



Dopo aver girovagato per i giardini del castello, ci siamo diretti -a piedi- all' Higashi Temple, 



e poi nel tardo pomeriggio, siamo andati verso sud, ad Inari, per ammirare i centinaia di Torii del Fushimi Inari, un tempio ai piedi di una collina, la cui particolarità sono appunto i sentieri sotto i toriii per salire su fino alla collina.



I torii sono dei cancelli sacri shintoisti, e quelli del Fushimi Inari sono stati donati ognuno da qualcuno -infatti sui torii c'è scritto il nome del donatore.



La passeggiata sotto i toriii è stata di un'atmosfera molto particolare, anche perchè andandoci nel tardo pomeriggio, abbiamo beccato il tramonto all'andata, e al ritorno il sentiero illuminato dalle lanterne. Uno spettacolo magnifico. Il sentiero sotto i torii credo sia lungo un bel pò di chilometri, noi abbiamo camminato quasi due ore e avremo raggiunto si e no la metà. Lungo il percorso ci sono dei punti panoramici



 e di ristoro.
 La strada era tutta in salita, ed era faticosa.

Dopo essere tornati alla base del Fushimi Inari, siamo tornati a Kyoto station, abbiamo cenato e ci siamo diretti al nostro hotel. L'indomani ci aspettava altra giornata pienissima:templi a volontà!

martedì 5 novembre 2013

Chi aveva detto Ikebukuro?

Ebbene si, il nostro ultimo giorno a Tokyo, prima di partire per Kyoto, l'abbiamo passato nel quartiere delle Fujoshi incallite come me!

Siamo stati in giro, ho comprato un nerdoroid di Black Rock Shooter -una cosa che mi piace,yessss!- 



altro materiale manga da Animate, e visto che ho molta più roba rispetto a quando sono venuta in Giappone e che la mia valigia sta per scoppiare, ho dovuto comprare una valigia nuova. Ne ho presa una carinissima, piccolina, giusto per i miei personali souvenir!


Siamo stati in giro tutto il giorno per Ikebukuro, ma siamo tornati in albergo presto per preparare le valigie.
Il giorno dopo abbiamo salutato il nostro quartiere, Minami-Senju, e abbiamo preso il treno per  la stazione Tokyo, visto che gli shinkansen partono da lì.
Siamo arrivati alla stazione Tokyo presto -eravamo lì alle 11 e noi avevamo il treno alle 14- così, abbiamo lasciato le valigie nei coin locker -e per trovarli liberi un casino, tutti avevano fatto la nostra stessa pensata- 


e siamo andati a fare un giro nella zona della stazione, Marunouchi. 

Abbiamo pranzato



e poi siamo andati alla stazione a recuperare le valigie e a prendere il treno. Ora, uno si aspetta che, essendo una stazione grossa, abnorme, tra l'alto in una città straniera, sia difficile orientarsi, invece anche la zona Shinkansen è ben organizzata -ovviamente-.
Nei grossi schermi è segnato il nome e il numero del treno, la direzione, l'orario. Le scritte si susseguono sia in kanji che in romaji, quindi è facile da leggere. Il nostro treno era il Nozomi 231, quindi ci siamo diretti al binario e che sorpresa! Sulla piattaforma del binario sono segnati il numero delle carrozze: esempio, la nostra era la carrozza 15. Basta andare dov'è segnato che si fermerà la carrozza 15 e aspettare lì.

Quando poi arriva lo Shinkansen salgono prima le signore delle pulizie, e, siccome i sedili dello shinkansen sono sempre posizionati verso la direzione di marcia del treno, le signore delle pulizie girano pure gli schienali! E' una cosa assurda, in pratica gli schienali possono girare a 180 gradi, e le signore lo fanno ad una velocità assurda: hanno infatti 10 minuti di tempo per pulire e girare gli schienali.

Dopo che hanno pulito, puoi salire. I nostri posti erano 5 A e B, io mi sono messa vicino al finestrino, e i posti erano larghissimi e comodissimi, molto più dell'aereo!


 E poi i bagni!Ogni carrozza ha la sua zona bagno, enorme e pulita


Ci abbiamo impiegato 2 ore e 18 minuti per arrivare a Kyoto, il viaggio è stato così perfetto che sono volate in un baleno! Arrivati alla stazione di Kyoto, è stato un casino orientarsi. Anche questa stazione è enorme:partono treni, bus, shinkansen, metro. Ci ho messo un po' per capire dove andare, poi dopo però è stato facile. In pratica prima esci dalla zona Shinkansen, poi vai alla zona metro.
Per fortuna le nostre Pasmo funzionano anche qui. Abbiamo preso la Sagano Line per arrivare nel nostro quartiere: questa volta siamo vicini al Nijo Castle.

Per trovare il nostro hotel ci abbiamo messo un bel po, abbiamo dovuto girare parecchio. 
Arrivati, la signora ci ha mostrato la casa: ebbene si, non è un albergo, ma una vecchia casa adibita a guest house. Ed ho scelto proprio una tipica casa giapponese! Abbiamo anche il Kotatsu, il tavolo con il riscaldamento sotto


e dormiamo su dei fotun, Tutte le stanze hanno porte scorrevoli e tatami: un sogno!

La signora è gentilissima, parla un'ottimo inglese, e ci ha pure fatto una mappa coi i migliori ristoranti in zona!


Essendo stanchi, ci siamo un riposati un po' in camera, e poi siamo andati fuori a cena.

L'indomani ci aspetta Kyoto!!

domenica 3 novembre 2013

Akihabara: il regno degli otaku. Questo quartiere è infatti famoso per essere la mecca di ogni amante di manga, anime, videogames, oggetti di elettronica.

Io e Mauro ci siamo stati giovedì, tenendo da parte un intero giorno solo per Akiba, proprio perchè sapevo che come Ikebukuro, sarebbe stato la mia morte. INFATTI...
Ma andiamo con ordine.
Presa la metro -1 sola linea, 4 fermate- arrivati ad Akihabara la prima cosa che noti sono i palazzoni con pubblicità ENORMI degli ultimi manga o anime o videogames -ce n'era uno enorme di Assassin's creed Black Flag-.
Molti anime erano per me sconosciuti, essendo delle novità assolute. 
Akihabara infatti non ha nulla di "turisticamente interessante": piace tanto alle giappominkia, quelle che pensano che il Giappone sia solo manga e anime, proprio perchè trovi miliardi di negozi del genere.

Era infatti la seconda giornata dedicata all'otaku che è in me. Siamo entrati credo in mille negozi di Action Figures, dove ho fatto una pazzia: ho trovato l'Action Figures di Leon -Resident Evil- e l'ho presa! e' stato amore a prima vista, doveva essere mia!


Ora, di solito, i personaggi che piacciono a me, in vari manga/anime/videogames ecc, non se li caga nessuno, così solitamente non riesco mai a trovare qualcosa dedicato a loro. Esempio, Shingeki no Kyojin, che è un manga/anime strafamoso, ha portachiavi, poster, mini figures, nendoroid, mini asciugamani, di TUTTO insomma , di TUTTI i personaggi, pure di quelli che muoiono nel primo minuto del primo episodio, tranne del personaggio che amo io, Erwin. Ch cazz. Avrei comprato pure la carta igienica di Erwin!! Di questa serie, che in ogni caso mi piace moltissimo, ho preso però dei mini portachiavi di alcuni personaggi.


Comunque, tornando al discorso, visto che a me piacciono personaggi "insoliti",non ho trovato granchè da prendere, quindi trovare Leon è stata una bella sorpresa!

Ho trovato poi Hijitaka -amore!- della serie Gintama.

Ho  cercato poi come una forsennata Maiden Rose, uno yaoi un po' vecchiotto che amo da morire. Ho provato in più fumetterie, da Animate e Mandarake, ho chiesto anche alle commesse mostrando loro la foto del volumetto, ma nulla: non l'ho trovato da nessuna parte! Ci sono rimasta molto male.
Come yaoi ho preso però uno dei miei preferiti, di un'autrice che apprezzo moltissimo


Anche questo lo conosco a memoria, quindi potrei tranquillamente leggerlo in giapponese!

Da Animate poi vendono anche materiale da disegno per manga: i prezzi sono bassissimi e ho fatto quindi scorta di mine in ciano, ormai quasi introvabili in Italia, e fogli! Ho preso anche un libro per disegnare le varie pose.

In un negozio carino di souvenir invece, avevano hello kitty col kimono, e l'ho presa a mamma che a lei la gattina antipatica simbolo del Giappone piace tanto, più alcune tazzine troppo carine!


Abbiamo girato per ore, senza annoiarci -o almeno io- visto che lì, come ad Ikebukuro, c'è l'altra parte del Giappone che amo. 

In alcuni negozi c'erano action figure realizzare magnificamente, ti veniva voglia di averle tutte!

Proprio per il fatto che i personaggi che amo non hanno 
figures, portachiavi o altro, alla fin fine ho speso meno di  quello che pensavo: però quel poco che sono riuscita a trovare mi ha resa tanto happy!

Per le strade di Akihabara poi, si vedono moltissime ragazze vestite da maid: hanno cioè la divisa da cameriera stile vittoriano, ma molto più kawai ovviamente, e lavorano in dei cafè molto carini. Chiamano i proprio clienti "padrone" e ti servono caffè e dolci con mille sorrisini e vezzeggiativi. In pratica, il paradiso per ogni piccolo pervertito che si aggira per Akihabara! Credo che molti, forse tutti, vadano apposta per farsi servire il caffè da queste ragazzine molto carine e dolciose, non per il menu in se.


Non ho trovato la versione per donne dei maid cafè, cioè coi camerieri uomini, altrimenti ci sarei andata volentieri!

Siamo tornati in albergo non molto tardi, per riposarci in vista del giorno dopo: ho infatti deciso di lasciare l'ultimo giorno di Tokyo libero per poter andare nei posti che mi sono piaciuti di più. Indovinate in che quartiere sono stata?